Storia aziendale
Nel 1960
nasce “La Bolognese” per la voglia di fare impresa della Signora Bice, moglie di
Giuseppe Naccari che prestava servizio presso la stazione ferroviaria di Foligno
con una cooperativa di carico e scarico merci. Per l’epoca il lavoro era
concentrato principalmente sulle Domeniche e i Giorni di Festa.
Con molto sacrificio, passione e dedizione e coadiuvati nei giorni di massimo
impegno anche dai figli Nello e Mario, sono riusciti a far crescere l’azienda
fino a buoni livelli, poi nel 1978 la Signora Bice è deceduta e nel 1980 è stato
messo in vendita il Laboratorio poiché il Signor Giuseppe aveva raggiunto la
pensione.
Giovanni
Bianchini, Direttore e responsabile tecnico del Pastificio Pambuffetti,
con la voglia di rischiare e mettersi in proprio acquista l’attività e l’azienda
cresce sempre più puntando tutto sulla qualità, aumentano anche i clienti
fidelizzati al banco e le forniture di mense e ristoranti, finché nel 1985 si
apre in Via Ferrero una unità locale dove si producono prodotti particolari abbinandovi anche
la vendita. Dunque, due Laboratori con annessa la vendita.
Al lavoro hanno contribuito la moglie Signora Anna, coadiuvante, i tre figli
Alessandro, Daniele e Claudio finché non hanno trovato ognuno la propria
attività della vita e mediamente tre dipendenti.
Oggi la produzione è programmata moltissimo sulle specialità con cappelletti
fatti a mano, pasta al forno pronta da cuocere con vari condimenti, ravioli di
tutti i tipi ed il miglior servizio di consegne
per le forniture di ingrosso.
Il Cav. Giovanni Bianchini ha ricoperto la carica di Presidente Nazionale di
Pasta Fresca Confartigianato dal 2004 al 2008, organizzando stand in varie parti
d’Italia in Fiere e Mostre
dove si è fatta sempre pasta in diretta attirando molti visitatori per
degustazioni a tema.
Il top ai Primi d’Italia a Foligno dove nella piazza i visitatori hanno potuto
veder produrre pasta fatta a mano, gnocchi, ravioli e tagliatelle oltre agli
stringozzi con vari condimenti in collaborazione con i migliori ristoranti.
Puntare sulla qualità ha sempre premiato e perciò “tornare indietro nella
manipolazione e nella scelta delle materie prime per crescere a discapito di chi
non produce per amore del prodotto”.
Il motto di “Mastro Gianni” è come diceva Petrolini negli anni 20/30 “Torniamo
all’antico, faremo progressi”.